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lunedì 22 settembre 2014
14:46

La Radio-Pagella 2014-2015 Puntata 4

#tuttoilcalcioblog
di Francesco Furlan

Vincitore di giornata: Massimo Barchiesi. Prima integrale di serie A per Barchiesi, oramai un habitué del Bentegodi, dove l’anno scorso (se non ricordo male) commentò entrambi i derby. Ottima anche la cronaca dell’anticipo di mezzogiorno di ieri. A parte qualche piccola imprecisione nel riconoscimento dei giocatori (per lui non consueta), è un’ottima prestazione, connotata dal ritmo sempre incalzante, ma mai frenetico che caratterizza sempre il bravo Massimo. Primo tempo eccellente; ripresa un po’ in sordina, fino alla rimonta parmense raccontata in crescendo; ottimo anche nell’emozionante finale. Solo un piccolo appunto: poco prima del pareggio di Cassano (al momento dell’ingresso in campo di Coda) a Barchiesi scappa un inedito: “Donadoni prova a SMUSSARE le acque” (!). Magari nella prossima partita l’ex CT della Nazionale proverà a “smuovere gli spigoli”…

Top

Riccardo Cucchi: ottima l’idea, nello smilzo programma pomeridiano, di mettere insieme tre “grandi firme”. Peccato che l’idea (che a me piaceva moltissimo) di inserire anche un paio di campi di Lega Pro sia abortita dopo un anno soltanto (oltretutto, quest’anno la programmazione della Lega Pro è, se possibile, ancor più intricata di quella della serie A…ed è, a suo modo, un’impresa). Nella cronaca di ieri, Cucchi dà un’ennesima dimostrazione di come si possa raccontare senza annoiare anche una partita che, di fatto, termina dopo meno di venti minuti. E’ sempre piacevole, poi, sentire un “rete” senza isterismi, raccontato con precisione e pacatezza. Peccato che oramai, in tema di radiocronache, Cucchi si sia auto-confinato al campo principale della domenica. Ci sarebbe bisogno di lui anche in altri contesti…

Massimo Zennaro: splendida fine settimana per la voce del Veneto. Nella puntata di sabato gli tocca la partita con “più calcio giocato” (cit. Andrea Fusco in 90 Minuto serie B) e non se la fa scappare. Ottimo in tutti i momenti topici della vivacissima sfida del “Tombolato”; prende benissimo in diretta anche il primo gol di Coralli (dove c’è un po’ il sospetto di sciarpa granata in bella vista…). Molto buona anche la prestazione da secondo dello straripante Barchiesi di domenica mezzogiorno; il buon Zennaro ha talvolta la tendenza ad “addormentarsi” un poco durante le integrali; non è proprio stato questo il caso, dove ha anzi fornito un ottimo supporto alla prima voce.

Roberto Gueli/Ugo Russo: un tandem inedito chiude la giornata di campionato; penso sia un inedito anche Roberto Gueli come “campo principale” in un rimpallo di linea. Il bravo Roberto si entusiasma fin da subito (degno del miglior Monaco l’annuncio del gol di Vazquez) e mantiene un ottimo ritmo per tutta la prima frazione; prende bene in diretta anche il pareggio di Kovacic. Molto buona anche la ripresa, dove si prende la scena nell’emozionante finale di partita. Poco da dire, invece, su Ugo Russo, che, da quando è rientrato “in condizioni di normale efficacia” (cit.) nella primavera scorsa, non ha più sbagliato un colpo, Mondiale compreso. Ieri sera vale per lui quanto si diceva poco sopra a proposito di Cucchi: riesce a mantenere sempre un buon ritmo, nonostante l’oggettiva bruttezza della partita. Si fa un poco sorprendere sul vantaggio dell’Hellas preso in diretta, ma diamogli atto che pensare subito al primo gol di un giocatore Moldavo in serie A non era facilissimo. Ottimo nell’azione che porta al penalty per il Toro, dove guadagna punti preziosi nella classifica per il “Gufo d’oro 2014” (come dirà nell’intervista a Ventura durante Domenica Sport, oramai il Torino spera che non gli vengano assegnati altri rigori…). Russo si era disimpegnato assai bene anche nella partita del Rigamonti sabato pomeriggio: peccato che, come fatto notare da qualcuno sul nostro muro, gli effetti (o meglio i non-effetti), facessero pensare che fosse l’unico spettatore presente al Mompiano.

Flop
Francesco Repice: c’è onestamente da tremare al pensiero di quando gli ultimi esponenti della “vecchia guardia” radiocronistica (Cucchi, Dotto, Russo…) andranno in pensione. Il nuovo che avanza, ammetto francamente, non mi piace per nulla: oramai la “televisionizzazione” delle radiocronache (se poi, oltre a Repice, ci si mette pure qualche imitatore tardivo..) pare si stia imponendo senza che le venga messo alcun freno. Ed è un peccato, visto che chi ascolta la radio non ci vorrebbe trovare una replica più o meno scimmiottata di un modo di raccontare le partite che, a quanto mi consta, risulta abbastanza fastidioso anche per una buona parte di coloro i quali guardano le partite alla TV. Nei messaggi che mi scambiavo durante la partita di sabato sera con l’amico Stefano Stradotto, direi che è stato lui a trovare l’aggettivo più adatto per la radiocronaca di S. Siro: urticante. Non mi dilungo oltre, perché dovrei ripetere tutto quello che avevo già scritto per il Parma-Milan della scorsa settimana: stavolta, oltretutto, c’era l’aggravante dell’assenza di un elemento equilibratore come Brughini. PS: De Jong si chiama NIGEL.

Niki Pandolfini: intristito. Dalla retrocessione dell’anno scorso ed anche dal traumatico inizio di stagione del Catania, probabilmente. Il povero Niki non sembra più lui: una radiocronaca a basso, bassissimo voltaggio per tutti i novanta minuti. Va bene, la partita del Massimino di sabato non passerà certo alla storia degli incontri più memorabili della serie cadetta, ma il tono del buon Pandolfini era davvero più adatto al racconto di un pic-nic sull’Etna, più che di una partita di B. Stesso tono dimesso anche a 90 Minuto serie B, dove però almeno può sfoggiare la sua impeccabile eleganza da gentiluomo Siciliano. Forza Niki, il campionato è ancora lungo !

Antonio Farné: ecco un altro timidone che ha paura di farsi sentire in trasmissione. Scherzi a parte, penso che i due colleghi dell’Emilia Romagna che seguono spesso le partite di Carpi e Bologna potrebbero essere fruttuosamente inseriti in scaletta. Tutto sommato, nella puntata di sabato (dove l’unico avvenimento extra-calcistico era la Formula Uno, con Delfino che peraltro si è limitato ad interventi sempre piuttosto brevi), non ci sarebbe stato male un bel collegamento dal Dall’Ara. L’anno scorso, la “promozione” in voce di Antonio Lopez è stata una delle migliori trovate stagionali di Cucchi: perché non ritentare il colpo ?

Due parole anche sui Mondiali di volley conclusi ieri sera (e, cara grazia, alla pagina sportiva del Radiomattino di oggi, almeno il risultato è stato comunicato): come mi scriveva ieri sera Luca Anzanello, “una vittoria di tutta la Polonia”, non solo per quanto riguarda il risultato meramente sportivo, ma anche per tutta l’organizzazione dell’evento, con palazzetti dove le presenze si contavano a migliaia (chiaro poi che in palasport dove c’è una capienza di 15.00 spettatori, quando ce ne sono quattro-cinquemila, gli spalti paiano deserti). Unica pecca, il servizio di video-check, che ha finito talvolta per confondere gli arbitri, più che aiutarli. Almeno da questo punto di vista, le cose in Italia (e lo potremo verificare subito, dato che il Mondiale femminile nel nostro paese inizia domani) dovrebbero funzionare meglio.

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