di Fabio Stellato
La finale europea di ieri sera a Copenaghen ha chiuso un' emozionante ventigiorni che ha visto protagoniste prima la nazionale di basket e poi quella di pallavolo nei rispettivi campionati europei; e se il quintetto di Pianigiani, che pur era partito senza grandi aspettative, ha chiuso con un mesto ottavo posto dopo un travolgente inizio di torneo, il sestetto di Berruto ha fatto sognare i suoi tifosi fino alla fine, quando nulla è valso contro l'evidente superiorità della Russia, che pure aveva in inziato l'Europeo con una sconfitta.
Sono stati due campionati tanto simili quanto diversi tra loro, che hanno entusiasmato, tecnicamente ed agonisticamente, tutti gli appassionati ed i tifosi italiani che hanno potuto viverli in diretta, grazie al grande impegno di RaiSport (che pur non è stata esente da critiche, spesso giuste).
Venendo alla nostra vecchia cara radio, l'assoluto mattatore è stato un'icommensurabile Massimo Barchiesi, la voce del nostro basket, che ha raccontato in diretta quasi tutte le partite della nazionale di Pianigiani, spesso rischiando le corde vocali. I più assidui lettori di queste pagine sapranno che chi vi scrive ha sempre avuto un debole per il nostro cronsita del basket, al punto di aver esaurito la scorta di aggettivi superlativi per decantarne le lodi; ad Eurobasket 2013 Massimo Barchiesi, oltre alla sua indiscussa competenza, ha potuto finalmente lasciarsi trasportare anche dal tifo, come non lo sentivamo dai tempi remoti dell'Eurolega; è gia diventato un must il suo "ma quanto sei grandissimo GIGI-GANTE" urlato dopo un canestro di Datome alla Russia.
Allo splendido entusiasmo di Barchiesi ha fatto da contraltare il silenzio assoluto di Simonetta Martellini agli europei di volley; per la prima volta dopo 12 anni, la SuperSimo della radio non è stata inviata a coprire l'evento, che RadioRai ha di fatto snobbato. "Scelta dolorosa" ha commentato Riccardo Cucchi sulla sua pagina ufficiale di facebook, scelta evidentemente dettata dal periodo di vacche magre in cui naviga la RAI, che aveva gia snobbato i mondiali di atletica e di scherma.
Rimarrà un mistero capire con che criteri siano state fatte queste "scelte dolorose", se è vero come è vero che l'Italvolley alla vigilia era una papabile favorita per il titolo, mentre l'Italbasket è partita alla volta di Capodistria con ZERO aspettative. Come rimmarrà un mistero capire, una volta fatta la frittata ed essersi trovati la nazionale di Berruto in semifinale, per quale motivo non sia stata fatta arrivare la Martellini a Roma per commentare da studio la semifinale, e poi la finale, cosi come accadde nel 2002 in occasione della finale dei mondiali femminili (in realtà bastava anche solo far fare una rampa di scale alla Collazzo).
Domande che non avranno risposte, e se mai le avranno saranno risposte insoddisfacenti, per un clamoroso autogol di radiorai, un autogol che cade in contraddizione con le dichirazioni del presidente Anna Maria Tarantola che pochi giorni fa aveva dichiarato che "Il pubblico ci chiede un intrattenimento migliore, più sport, più musica, più film, più web, più innovazione, una maggiore attenzione ai giovani e un brand più forte"
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