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MARTEDI 23 APRILE 2024
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ore 14:30 Pop Sport
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mercoledì 3 luglio 2013

"E meno male che la Pirelli non fa i preservativi.."

di Marco D'Alessandro - Un caro benritrovato al blog e a tutti i suoi affezionati lettori, di cuore, senza troppi giri di parole. Ci ritroviamo per cercare di sviscerare, di gran premio in gran premio, le vicende di uno sport che mai come da quest'anno, si avvicina al caro e vecchio mezzo radiofonico: uno dei tanti aspetti assurdi di un mondo che sta facendo di tutto per imbruttirsi di modernità.
Fotomontaggio ironico, tratto dal web.
La Formula Uno alla Radio diventa imprescindibile per coloro che non cedono al ricatto di doversi sobbarcare un abbonamento televisivo di non poco conto per poter vedere tutto il campionato in diretta. Un campionato che, settimana dopo settimana, assume contorni non proprio edificanti e che mettono a dura prova la passione degli inguaribili malati di corse.
Epperò, la F1 rimane sempre la F1, la fame di adrenalina rimane indomabile, seppur con randellate alle abitudini di sempre.
Le quattroruote sulle frequenze Radio si legano al nome e cognome di Giulio Delfino ed è dalle sue labbra che pendiamo per conoscere i destini della corsa e non dover attendere qualcosa come sei ore, per accontentarci della differita rimasta nelle mani di Rai Sport.
Tutto sommato, si può dire che con il buon Giulio si cade in piedi. Se poi si abbina la sua radiocronaca ad uno streaming, ci si è attrezzati abbastanza bene.
L'ottavo appuntamento del Mondiale è stato però il settimo che Radio Rai ci ha raccontato dagli studi di Saxarubra e non dal luogo del delitto: solamente a Montecarlo, Delfino ci ha raccontato il weekend dal posto. Strano che non sia stato così per appuntamenti europei di tradizione da sempre coperti, come Montmelò o Silverstone. L'importante però è lo spazio che viene aperto sulla corsa: non ci si può lamentare, Domenica Sport ha trasmesso una radiocronaca quasi integrale, interrotta solamente dalle trasmissioni di servizio e qualche stacco musicale. Quelli di Natalie Imbruglia e Robbie Williams, per la cronaca, sono stati letali per Hamilton e Vettel.
E' stata una tappa che di emozioni ne ha regalate, ed anche troppe polemiche di cui davvero non se ne sentiva il bisogno.
Si arrivava con ancora fresco il processo farsa test-gate che, guarda un pò, ha punito con un pizzicotto la Mercedes e la Pirelli. Si esce dalla Gran Bretagna con il risultato sportivo da relegare in secondo piano di fronte all'evento delle gomme della Pirelli (guarda ancora un pò) che continuano a sbriciolarsi (citazione di Filippo Corsini). Di secondo piano la vittoria di Rosberg e il podio semi-miracoloso di Alonso nell'ennesima rimonta che gli consente di strappare quindici punti a Vettel, clamorosamente a zero, tradito dal cambio ma, soprattutto, centrato pienamente dalle potenti gufate delfiniane e dello stesso Alonso che sabato cercava di recuperare il morale della truppa con un: ''Ci serve un'pò di fortuna, un episodio a favore..ad esempio Vettel potrebbe ritirarsi''. Il pilota più fortunato che però, ogni tanto, passa alla cassa e paga il conto.  (cit.)


Per la Ferrari è stato un weekend positivo solamente per il risultato, incredibilmente quanto immeritatamente redditizio. E' stata la corsa che, dal punto di vista prestazionale, ha deluso di più le aspettative. Ci si aspettava una F138 se non dominante, quanto meno protagonista in un tracciato dove le caratteristiche sembravano favorevoli alle qualità di una Rossa che invece, dopo un avvio promettentissimo di 2013, rischia di steccare al momento del salto della qualità. "La ruota della fortuna questa volta ha girato dalla parte di Alonso" e il Mondiale, nel giro di pochi minuti, da quasi chiuso si scopre riaperto, regalando una nuova opportunità allo spagnolo, ora a 21 lunghezze dal tricampione del mondo della Red Bull. Quasi assurdo, pensando al criticissimo sabato, con Alonso e Massa relegati alla miseria del 10° e 12° posto in griglia. I commenti di Giulio Delfino e Leo Turrini nello speciale F1 di sabato, sono stati abbastanza chiari e realistici. Anche Alonso, nel dopogara, è sembrato tutt'altro che soddisfatto, nonostante il 15 a 0.


La domenica è sempre migliore del sabato, per la Ferrari. Più per Alonso che per il povero Massa, che "per una volta che stava andando bene", non poteva che essere bersagliato dalla giornata tremenda delle esplosioni Pirelli, delle quali si è perso il conto. Fortuna ha voluto che almeno la Safety Car sia potuta tornare ai box con quattro ruote. Gara pirotecnica, ricchi di colpi di scena che non per forza migliorano l'immagine della F1. Hamilton, il primo degli sfortunati, vede svanire il sogno di una nuova vittoria di fronte ai suoi connazionali ma deve prodigarsi in una rimonta che lo porterà comunque ai punti, così come Massa. La Ferrari di Alonso ha vita difficile, perchè anche in gara non sembra avere quel ritmo che avevamo conosciuto nelle gare precedenti. Riesce ad artigliare il preziosissimo ultimo gradino del podio, grazie all'intuizione vincente di montare gomme fresche per lo sprint finale dopo la Safety Car entrata dopo il ritiro di Vettel. Piccolo neo della ricca radiocronaca di Delfino nell'ampio spazio che Domenica Sport ha concesso per la diretta: al momento del pit stop di Fernando, si era un pò illuso ipotizzando addirittura un primo posto del pilota di Oviedo, per poi essere scettico sull'efficacia della mossa ferrarista. Succede a chi si sbilancia, chiaramente. Delfino racconta una corsa senza spalle tecniche. Forse qualche volta sarebbe necessaria più prudenza, per non illudere chi ascolta.
Lo splash conclusivo di corsa è stato il momento migliore di tutto il Gran Premio, probabilmente l'unica cosa che ha riconciliato con un Gran Premio vero. Intenso e infuocato di una Zona Cesarini di pallone, con tiri ed assalti delgli undici. Qui ci sono stati i sorpassi e le rimonte di chi ha montato il treno di gomme nuovo. Alonso, così come quel Webber che in partenza era entrato in modalità "zia Ermenegilda".


E meno male che la Pirelli non produce i preservativi, si diceva nella sintesi del Gp, di cui sopra. Una Pirelli che dal suo rientro nel circus della Formula 1 (nel 2011) ha fatto di tutto per tramutare questo sport alla "Formula Gomme", dominando la scena ad ogni maledetta corsa e inficiando fin troppo le strategie delle scuderie. Gomme soft, medie, dure, inter, supersoft, sempre diverse tra loro, sempre ottime per creare scompiglio ed essere più importanti dei telai. La Pirelli, durante il gp e anche nel corso di questa settimana, ha escluso le proprie responsabilità, parlando di negligenza dei team e di problemi sui cordoli di Silverstone: un circuito in cui è stato disputato il primo storico Gran Premio nel 1950 e che quindi vanterebbe più tradizione motoristica di ogni altro, ma tant'è. La Pirelli, finche appoggiata da una federazione farsesca e comica, potrà permettersi questo ed altro. E tra il serio e il faceto, con lo speciale della Domenica con Delfino e Turrini, abbiamo una fotografia netta e critica del momento. Vince una vettura che fino a due gare prima non reggeva più di dieci giri e si ritrova rigenerata dai mille chilometri del test illecito. Voto zero alla Pirelli e zero all'intera Formula Uno, sentenzia Il Nume Turrini. Come dargli torto.


Il fine settimana che arriverà sarà già quello del Nurburgring, che ospiterà il Gran Premio di Germania. Sarà un'altro appuntamento in cui Radio Rai sarà l'unico mezzo gratuito per vivere la diretta..

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