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lunedì 1 aprile 2013
14:00

La Radio-Pagella 2012-2013 Puntata 33

di Francesco Furlan

In un turno che a tanti avrà fatto ritornare in mente gli anni più gloriosi della nostra trasmissione preferita (addirittura otto campi collegati: vorrei scomodare gli statistici del blog per tentare di ricordare da quanto tempo non succedeva più...), menzioniamo innanzitutto Emanuele Dotto, più che positivo nella doppia radiocronaca emiliano-romagonola di serie B e assai in palla (sia in cronaca sia nei duetti con gli ospiti) anche nel racconto del Giro delle Fiandre.

Vincitore di giornata: Riccardo Cucchi. Anche in questo, caso ho perso il conto di quanti anni siano trascorsi da una sua cronaca del cosiddetto "derby d'Italia" di Campionato. Come ampiamente prevedibile, Cucchi non ha deluso: rientro su livelli di eccellenza fin dall'inizio, con il gol a freddo di Quagliarella, ed ottimo ritmo in cronaca per tutti i novanta minuti, grazie anche all'ampio spazio giustamente concessogli. Passano largamente in secondo piano un paio di lapsus (inversione delle squadre), assolutamente trascurabili visto il valore complessivo della sua cronaca. Adesso il dilemma che ci assale è: nella prossima giornata si sacrificherà a commentare Udinese-Chievo o lo risentiremo nel derby della Capitale, come all'andata ? A dispetto della sacralità della domenica pomeriggio, io propenderei per la seconda soluzione. E non penso di essere l'unico...

E adesso, a mo' di sopresa Pasquale, i top arrivano a coppie:

Giuseppe Bisantis/Giulio Delfino: il meno sacrificato fra i sette campi sacrificati del Sabato Santo è stato sicuramente l' Olimpico di Roma. Merito della cronaca di Bisantis, che dopo aver un poco languito nel primo tempo (non per colpa sua), è andata via via in crescendo nella scoppiettante ripresa, dove oltre tutto ha avuto anche la fortuna di prendere in diretta il gol del Catania. Ed ottima era stata anche la sua prova in Pro Vercelli-Empoli: due cronache di alto livello dopo quelle piuttosto opache della settimana precedente. Riguardo a Giulio Delfino, il mio giudizio si riferisce solo al secondo tempo (il primo non l'ho potuto sentire, causa veglia Pasquale): quando ci sono partite di una certa importanza ed in cui succede praticamente di tutto, Delfino si esalta e Torino-Napoli non ha fatto eccezzione. Limitati al minimo gli interventi di Avallone, il nostro si è scatenato, con un racconto sempre teso ed emozionante. Il fatto che poi capitasse qualcosa ogni due-tre minuti ha limitato la sua vena salottiera, cosa che ha giovato non poco al risultato complessivo. Dieci e lode a Delfino: attendiamo con una certa curiosità anche per lui l'impegno della prossima settimana.

Andrea Coco/Roberto Gueli: recuce dalla splendida intervista con il nostro Massimo (ci piange il cuore a sapere che dall'anno prossimo non lo sentiremo più...), Coco non delude nella cronaca di una delle partite di cartello del pomeriggio. Peccato che oramai l'urlo del Sant'Elia sia solo un ricordo, ma anche nel gelo di Is Arenas, il nostro si fa valere alla grandissima, nonostante un piccolo sforamento dei tempi nella ripresa, che gli costa la seconda rampogna di giornata da parte di Corsini. Ottimo Andrea, e naturalmente tanti auguri di definitiva guarigione. Quanto a Gueli, oramai ci faceva quasi tenerezza, sprofondato nel gorgo di una precoce "delvecchizzazione". Invece, dopo sei mesi secchi (Palermo-Chievo 4-1 del 30 Settembre), il buon Roberto è riuscito di nuovo a commentare una bella vittoria del Palermo, che oltretutto rimette i rosanero in corsa per la salvezza. Per lui un pomeriggio da ricordare (memorabile soprattutto il suo Iiiiiiiiiiiiiiiilicic, con annesso boato del "Barbera"), un ritorno ai bei, vecchi tempi.

Simonetta Martellini/Pierpaolo Rivalta: nel giorno in cui la maggioranza della gente comune trascorre il suo tempo fra abbacchi, colombe e benedizioni Urbi et Orbi, i nostri due eroi erano sul pezzo per gara 3 dei quarti del campionato di pallavolo. Hanno praticamente monopolizzato, il segmento dalle 18 alle 19 di Domenica Sport e lo hanno fatto da par loro: nessuna sorpresa per la mitica Simonetta, da incorniciare invece la prestazone di un Rivalta finalmente su toni e livelli molto più concitati rispetto al solito (del resto, a dispetto del 3-0, la partita del Fontescodella è stata equilibrata e spettacolare). Peccato solo per le nenie musicali che un paio di volte hanno interrotto la cronaca e per gli interventi (quanto mai inopportuni) di Zauli, che tentava di dare gli aggiornamenti sulla finale del torneo di Miami. Peccato anche che il lunedì di Pasquetta non sia prevista la diretta delle altre due partite: avrei fatto volentieri il bis anche della Collazzo, che la sera del Giovedì Santo (a dispetto delle modifiche regolamentarii di Ruggeri, segnalate da Stefano nel suo blob) aveva dato a sua volta spettacolo.

Flop
Giovanni Scaramuzzino/Massimo Barchiesi: loro, al contrario di Bisantis, sono stati i più sacrificati del pomeriggio. Intristito da una partita che non è decollata per novanta minuti, Barchiesi è sembrato davvero un po' in ambasce, anche a causa del pochissimo tempo a disposizione, cosa che non gli ha mai dato il tempo di scatenarsi nei suoi proverbiali crescendo, che tante volte quest'anno hanno allietato i nostri pomeriggi. Ancora peggio è andata a Scaramuzzino, che ha avuto forse una partita un po' più vivace di quella del collega, ma si è fatto prendere la mano in uno dei collegamenti "di raccordo" prima della pubblicità, beccandosi la prima rampogna della giornata da parte di Corsini. Capita anche nelle migliori famiglie: del resto penso che raramente, da qui alla fine della stagione, succeda ancora che Scaramuzzino e Barchiesi abbiano così poco spazio in trasmissione.

Antonio Monaco: ed alla fine il buon Antonio ha ceduto. Per la prima volta dall'inizio della stagione siamo riusciti a percepire in modo terribilmente evidente la delusione e lo scoramento provocatigli dalla prestazione del Pescara (si è ripreso solo sulla prodezza di Amauri, davanti alla quale era del resto impossibile rimanere impassibili). Peraltro, anche le foto della cabina di Majo, ce lo fanno vedere decisamente corrucciato. Succede. A Pescara sono rimasti tutti un poco orfani di Zeman e dei giocatori che nella scorsa stagone avevano dato spettacolo ed evidentemente Monaco non fa eccezione.

Busto Arsizio-Conegliano (o meglio la Lega Volley Femminile): sarebbe interessante conoscere il parere dell'amico Luca Anzanello. Non so se sabato pomeriggio si trovasse a Busto: chi, come me, ha guardato la partita alla TV, è rimasto vittima della dabbenaggine della scelta della divisa delle due squadre: nera per Busto, blu notte per Conegliano, con il risultato che per orientarsi, almeno all'inizio, bisognava guardare i due liberi, quando erano in campo (e,almeno per me, questo vale solo perché la Leonardi, libero di Busto, è anche fisicamente molto ben riconoscibile). Quest'anno, il movimento del volley femminile (che è stato capace tuttavia di portare due squadre in altrettante finali di Coppe Europee) ha vissuto una stagione terrificante, con due squadre che hanno abbandonato il campionato in corso d'opera, riducendo spesso il programma della domenica pomeriggio a tre misere partite. Non sarebe possibile evitare di darsi il colpo di grazia da soli, curando un po' di più questi piccoli ma importanti particolari ? Se la partita viene fatta vedere alla TV, almeno che si abbia un poco di rispetto per chi poi la partita alla TV la deve vedere. Se no, tanto vale rinchiudersi nel ghetto, come vent'anni fa: gli appassionati come il sottoscritto resisteranno sicuramente, gli altri non dovranno costringersi a gare di indvoinello per capire come funziona il gioco.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Rispondo con piacere all'amico (e collega, se l'albo giornalisti del Veneto non inganna) Francesco, che ringrazio per l'attenzione che riserva al volley rosa. Sabato pomeriggio ero al PalaYamamay dove ho raccontato in diretta per la mia radio e in differita per il mio giornale la partita Busto-Conegliano. Uno spettacolo sportivo unico con 4.240 persone festanti sugli spalti, con un unico neo: i colori delle maglie, appunto. Non a caso in diretta devo avere parlato di "scelte cromatiche discutibili", visto che normalmente Busto gioca in divisa rosso scarlatto e Conegliano predilige la maglia blu pur optando a volte anche per una casacca bianca. Non conosco il motivo del cambio di maglia di Busto (padrona di casa): credo possa esserci stata la richiesta di uno sponsor (ma quale?), fatto sta che la scelta è stata paradossale proprio per il fatto che la partita aveva la ribalta televisiva. Concludo dicendo, credo senza tema di smentita, che PalaYamamay e Palaverde sono i due palasport del volley di A1 dove l'adrenalina scorre più forte: due domeniche fa a Treviso, per Conegliano-Bergamo, c'erano 5.038 spettatori. Ben più di certe partite del calcio di serie B. Meditate gente (e magari anche la Rai...), meditate...
Buona pasquetta a tutti!
Luca

ps: un simile bisticcio cromatico lo ricordo solo per Chelsea-Napoli di cenpion dell'anno scorso.

Anonimo ha detto...

riguardo a cucchi e inter juve copio quanto scritto sulla pagina fb di cucch. l' ultimo juve inter pomeridiano risale al 98. l' ultimo juve inter risale al settembre 2005 supercoppa italiana . vinse k0 inter 1 0 dts gol di veron

Anonimo ha detto...

l' ultima puntata con cosi tanti campi collegati fu il 9 maggio 2010. penultima giornata di quel campionato .
c'erano tutti e 10 i campi collegati , provenzali conduceva da genova e il cp era presidiato in coppia da cucchi e dotto
ale

Anonimo ha detto...

Ringrazio l'amico anonimo ed Ale per le loro precisazioni. In sostanza, l'ultimo Juve-Inter pomeridiano di Cucchi era stato quello del famigerato episodio Iuliano-Ronaldo. Non pensavo invece che fosse così recente l'ultima puntata con tanti campi in collegamento. Ma di quella stagione in cui la squadra di cui in questo momento mi sfugge il nome fece il cosiddetto "triplete" devo evidentemente aver cancellato ogni rimembranza.
Grazie per la risposta anche all'amico Luca Anzanello, che, dal vivo, ha avuto la mia stessa impressione (leggevo peraltro sul Corriere dello Sport di stamani, che pure la Rai si è lamentata non poco). A proposito, Luca (mi permetto di darti del tu): purtroppo non sono un collega (del resto, di Francesco Furlan sparsi per il Veneto penso ve ne siano almeno una cinquantina). Faccio tante cose nella vita: tento di vendere tubi industriali, mi diletto a suonare l'organo, sono arbitro di pallavolo...ahimé, il giornalista sportivo (cosa che mi sarebbe piaciuto fare a tempo pieno) non ho il tempo materiale per farlo. Davvero notevole il dato sulle presenze di Conegliano-Bergamo: evidentemente, dopo la dolorosa dipartita della Sisley, la passione degli appassionati di volley trevigiani si è riversata su Conegliano. Peraltro, anch'io faccio notare come a Padova (terzo comitato FIPAV d'Italia per numero di praticanti dopo Roma e Milano, ci tengo a sottolinearlo), la Tonazzo (A2 maschile) faccia di media 2.500-3.000 presenze per ogni partita casalinga; cifra che tante squadre di A1 si sognano. Leggevo proprio oggi sul "Gazzettino" (a proposito, ma la tua colonna di commento al campionato femminile non usa più ?) che la società è rimasta un poco delusa, perché nella gara dei quarti di finale contro Atripalda disputatasi domenica (giorno di Pasqua e prima giornata di bel tempo dopo una diecina di giorni...), al PalaFabris c'erano "solo" 1.800 spettatori...
Francesco

Laura ha detto...

Scusi signor Furlan ma come mai la Martellini è diventata all'improvviso la mitica Simonetta? Per tanti mesi non ha fatto altro che attaccarla persino quando era malata e sembrava di vedere il catarro sul microfono, invece di lodare l'impegno la prendeva in giro, adesso cosa è successo? Sembra quasi che vi siate messi d'accordo, saluti

Anonimo ha detto...

Cara Laura, scusi se mi permetto, ma temo che Lei ricordi male. La Martellini, dall'inizio della stagione, è finita nei flop solamente una volta (per la cronaca di un Ravenna-Cuneo che, converrà anche lei, tutto era stata fuorché memorabile), e MAI mi sarei permesso di prenderla in giro. Anzi, ricordo che me la presi col malcapitato Antoniutti quando toccò a lui l'ingrato compito di sostituire la Martellini alla conduzione di Pallavolando, rimarcando anzi la sua prestazione la settimana successiva, quando ancora soffriva per i postumi della malattia. In ogni caso, Le ribadisco che mai e poi mai mi permetterei di prendere in giro qualcuno dei professionisti che contribuiscono ad allietare le nostre fine settimana.
Francesco

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