Lui ci mandò le foto della conferenza stampa che la Rai fece per il cinquantennale della trasmissione "Tutto il calcio minuto per minuto"
Stiamo parlando di Niky Pandolfini che si è prestato alle nostre domande su Catania e radio.
Esordio a Tutto il calcio..
Prima apparizione in C1 (Acireale -Perugia 0-0 - 16 maggio 1993, avevo un contratto a termine). Ancora serie C1: Catania-Taranto 3-0, 10 marzo 2002. (Ogni tanto capitava che venivano inserite partite sotto la serie B). Poi une decina di gara di B intorno al 2004-2005. Debutto in A il 15 dicembre 2007: seconda voce in Catania-Udinese. Qualche settimana dopo bordocampo in Catania - Juve. Debutto in prima voce solitaria 9 Marzo 2008, Catania-Cagliari.
La sua carriera in Rai?
Ho deciso di rimanere a Catania dove mi occupo solo di sport e sono il terminale per il Catania calcio sia di Raisport che di RadioRai.
Un suo ricordo di Alfredo Provenzali.
Da bambino negli anni 60 ricordo la sua voce venir fuori dalla mia vecchia radio a valvole. Quando penso che per tanti anni mi ha girato la linea ho ancora i brividi. Per me è sempre stato un mito ovviamente. Lui mi conobbe in audio con la pallanuoto. Ero collegato nella sua trasmissione. L’indomani ci sentimmo al telefono e mi disse che avevo ritmo e si capiva che facevo radio da tempo. Era il ‘95 credo. Un giorno ricordo a Saxa Rubra quando ci siamo messi a parlare del calcio di una volta. Lui mi portò sulle scale esterne perché potessimo fumarci una sigaretta in pace....
Noi siamo dei cacciatori di aneddoti. Avrebbe qualche storia particolare da raccontarci relativamente al suo ruolo di radiocronista?
Gli aneddoti più particolari riguardano la mia attività precedente alla Rai. Sono stato tra i pionieri delle radio libere alla fine degli anni 70, quando le radiocronache spesso si facevano anche dai palazzi vicini agli stadi grazie alla gentilezza dei proprietari. Ricordo un Brescia Catania 4-1 ultima giornata del campionato di B 76-77. Eravamo in due sulle tegole di un ottavo piano. Io col binocolo. Si intuiva che c’era una partita...
Tra i nomi che hanno fatto la storia di Tic e non, a chi si è ispirato nel corso della sua crescita?
A nessuno in particolare, ma ognuno dei grandi è stato una guida e ha insegnato qualcosa a noi che siamo arrivati dopo. Ameri il ritmo, Ciotti competenza e linguaggio inarrivabili, Provenzali sobrietà e precisione, ma potremmo continuare fuori dalla radio con Pizzul, anche lui irraggiungibile...Di Cucchi non parlo perché sembrerebbe piaggeria. Tutti sanno quanto lo stimo.
Chi differenza c'è tra un inviato "regionale" e uno nazionale?E’ ovvio che noi delle sedi (che comunque copriamo metà della trasmissione se non di più) lavoriamo nella nostra regione e nel mio caso in pratica sempre in uno stadio. Forse conosciamo più a fondo la squadra che seguiamo anche durante la settimana. I colleghi che viaggiano sempre invece fanno più fatica perché devono documentarsi continuamente su tutto, A, B, Coppe etc...
Lei è talvolta seconda voce quando di solito il Catania è in anticipo/posticipo.Quale preferisce tra il ruolo di prima voce o di seconda voce?
Entrambe le cose sono esaltanti.
Che stagione è per il Catania? Esaltante? Arriverà in Europa?E’ la migliore stagione nella storia del club, frutto di una crescita costante della società e di tutto ciò che la circonda. Arrivare in Europa è molto difficile viste le avversarie, ma il solo provarci è già un successo straordinario e senza precedenti
Il ricordo più bello della sua carriera da inviato del Catania?
L’emozione più forte che mi viene in mente è la promozione del Catania in A nel giugno dell’83. Raccontai alla radio in diretta lo spareggio con la Cremonese all’Olimpico con 40mila catanesi sugli spalti.
Quale è il segreto di questa formazione che da anni riesce sempre a trovare la quadratura del cerchio?
Come dicevo: una società seria. Parte tutto da là.
Hai mai raccontato altro che non fosse la squadra Etnea?
Certamente sì. Per anni ho raccontato per esempio la pallavolo ai tempi dei due scudetti a Catania. Ma anche pallanuoto, ciclismo e altro.
Divago per un momento: il presidente del Catania in inverno è stato al centro delle polemiche per il fallimento della sua compagnia aerea. Quele è il suo pensioro a rigurdo?
Non conosco bene la vicenda.
Cambierebbe qualcosa nella struttura della trasmissione?
No. La forza di “Tutto il calcio” è di non essere mai cambiata.
Il calcio italiano è in crisi? Che futuro vede a livello di club e nazionali?Non è un gran momento. Ma se non portiamo avanti i nostri giovani e i nostri talenti sarà anche peggio.
Domandone finale: che squadra tifa?
Da bambino l’Inter di Herrera, poi la Juve di Platini, il Milan di Van Basten. Come si può capire mi piace chi fa spettacolo, al di là dei colori. E oggi anche il Catania è davvero esaltante.
Ringraziamo Niky e ci ritroviamo fra 7 giorni
0 commenti:
Posta un commento