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lunedì 22 ottobre 2012

Il pagellone: PANCHINA D'ORO!

di Davide Serusi- Gentili lettori ben ritrovati, ritorna il pagellone per commentare l'ottava giornata di campionato che ha visto la Juve imporsi sul Napoli nel big match scudetto. Ok anche Inter, Lazio e Roma. Milan in crisi nera e in zona retrocessione.

Partiamo dal big match che, come da pronostico, è andato alla JUVENTUS (7) che ha battuto il NAPOLI (5) per 2-0. Voto leggermente più alto per la Juve vista l'importanza della posta in palio, altrimenti un 6- 6,5 sarebbe stato più giusto visto che i bianconeri non hanno sfornato una prestazione scintillante ma sono riusciti a venire a capo di un match brutto, noioso, poco incline a uno spot per l'estero dalle prime della classifica. E comunque gara molto tattica e nervosa, Napoli troppo rinunciatario con Hamsik (5) troppo dietro e forse decisivo in negativo, Cavani come al solito migliore degli azzurri e due volte vicino alla rete, la traversa è un qualcosa di pazzesco. Ritardato di troppo l'ingresso di Insigne con Mazzarri evidentemente timoroso di muovere le sue pedine con il punteggio fermo sullo 0-0 e buono come il pane per i partenopei. Questione di scelte e di uomini della panchina, dall'altra parte Conte-Alessio (7) hanno fatto entrare al momento giusto gli uomini gol: Caceres e Pogba (7), quest'ultimo autore di una grande rete e con un futuro tutto da scrivere. La forza della Juventus sta indubbiamente nei suoi campioni in campo ma anche nella panchina, in primis con le decisioni di Conte che è bene ricordarlo ha una bella fetta dello Scudetto, e in secondo luogo una rosa lunga e di qualità con almeno un ricambio per ruolo.
Per il resto il solito Andrea Pirlo (7,5) a dispensare palloni ovunque, una difesa ermetica che ha subito poco o nulla e un attacco che rimane sempre il punto più "debole" di una grande squadra che orfana di Vucinic non ha trovato in Quagliarella, Giovinco e Matri attori di prim'ordine.
Questo scudetto può perderlo solo la Juve che non perde mai, che quando vince partite come quella di Sabato pur non giocando bene dimostra di avere cinismo e qualità da vendere, ingredienti che sono mancati agli azzurri che non dovranno cadere nell'errore di demoralizzarsi. Sarà questo il momento per vedere di che pasta sarà fatto il Napoli: pronto a sciogliersi come neve al sole o pronto a riprendere il suo cammino consapevole che la Juventus è più forte ma che comunque un pareggio non sarebbe stato uno scandalo..?

La crisi del MILAN (3) non ha limiti, dopo la sconfitta contro una grande LAZIO (8) ecco che i rossoneri si trovano in zona retrocessione con soli 7 punti e 9 reti all'attivo, un inizio nerissimo con precedenti ante seconda guerra mondiale. Roba da non credere nonostante una rosa sicuramente di non primissimo valore ma comunque nemmeno in grado di ottenere così tanta pochezza. Allegri è sempre più in bilico ma a nostro giudizio è un problema di uomini, di difficoltà nel sostituire il gruppo di senatori-campioni che due anni or sono portarono il diavolo a vincere lo scudetto. Squadra nuova e tecnicamente di medio livello, colpa delle scelte societarie iniziate due anni fa con la cessione di Pirlo alla Juventus e seguita con lo smantellamento di Silva e Ibra. Gallini si assuma le sue responsabilità per un mercato povero e cerchi di rimediare a Gennaio. Allegri cerchi di definire l'identità tattica, alcuni giocatori chiave come Boateng e Nocerino prendano per mano la squadra che sembra soffrire principalmente a centrocampo che se lasciato incustodito porta allo sfascio con una difesa imbarazzante. L'attacco con 9 reti vede il solo El Sharawi unico uomo degno di una sufficienza.
La Lazio è una signora squadra, è forte, bella, con uomini chiave di valore assoluto come Hernanes, Candreva e Klose (tutti 7,5). Complimenti a Petkovic per aver raccolto al meglio il lavoro di Reja e aver dato quel pizzico di coraggio e di bellezza che mancava a una squadra troppo rinunciataria che applica al meglio il gioco verticale senza snobbare il fraseggio palla a terra. Resta da verificare il dilemma della panchina poiché con l'11 è una squadra, senza alcune pedine potrebbe diventarne un'altra.

Occhio all' INTER (7) che ha battuto 2-0 il CATANIA (5,5), forse ha deciso il match la differenza tecnica tra le due, catanesi a testa alta e un pò sfortunati, nerazzurri cinici e sulla via della consacrazione tattica del 3-4-3 voluto da Stramaccioni (7). Difesa solida che subisce veramente poco, centrocampo muscolare e attacco esplosivo con un Cassano (7,5) in stato di grazia. L'Inter è una squadra operaia che farà un campionato ai vertici, ogni giorno che passa andrà a favore dei nerazzurri nel pieno del rinnovamento.

Chiudiamo con la ROMA (7) che ha battuto il GENOA (4) per 4-2 al termine di una partita lunghissima, ricca di emozioni e con lo scontatissimo over. Prima mezzora che sembrava la copia della gara di Torino con i giallorossi sotto di due reti e completamente in bambola. Poi la rimonta con un Totti (7,5) a dir poco geniale, ogni azione, ogni tocco di palla passa per i suoi piedi, un Osvaldo sempre più bomber, un Lamela finalmente vivo e un De Rossi tutt'altro che lavativo. La miglior risposta a Zeman dopo le critiche ai suoi ragazzi. Squadra anche bella ma ancora inaffidabile, con margini di miglioramento e prospettive di classifica interessanti. Quanto a Zeman, mettere in discussione i campioni serve a creare solo malumori, lasciare fuori Pjanic per il dannoso Tachsidis serve a creare problemi alla squadra. Bastano semplicità e buon senso perché c'è tutto per fare bene.

MIGLIOR SQUADRA: LAZIO
PEGGIOR SQUADRA: MILAN
SPECIAL ONE: CONTE
SPECIAL FLOP: GALLIANI
SPECIAL GOL: OSVALDO-POGBA

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