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lunedì 24 settembre 2012

Il pagellone: JUVENTUS SENZA RIVALI

di Davide Serusi- Gentili lettori ben ritrovati, ritorna il pagellone per commentare la quarta di campionato con la Juve prima da sola e a punteggio pieno. Pari del Napoli e sconfitta della Lazio. Crisi per le milanesi, infine follia di Cellino sulla questione stadio.

Partiamo ovviamente dalla JUVENTUS (7,5) che ha battuto il CHIEVO (5) per 2-0 grazie alla doppietta di Quagliarella (8,5) protagonista della settimana bianconera con ben quattro reti. L'attaccante napoletano è in uno stato di grazia, si trova bene con Vucinic, può tirare fuori dal cilindro una magia da un momento all'altro e levarlo sarà molto più difficile, la differenza con Matri e Giovinco appare palpabile. La Juve ha giocato con grande costanza e intensità per tutta la partita, un pò di fatica per buttarla dentro ma le occasioni non sono mancate grazie a un sistema di gioco ormai metabolizzato e in grado di riproporsi anche con il turn-over. La condizione fisica appare eccellente, corsa, resistenza, gioco e carattere per una squadra che al momento non ha alcun rivale all'altezza e che potrebbe far suo questo campionato quasi con tranquillità a meno di clamorosi colpi di scena o di una Champions troppo impegnativa in futuro.

La crisi del MILAN (4) si acuisce dopo la sconfitta contro l'UDINESE (7,5) per 2-1, la terza in quattro di campionato. Pochezza di organico e di gioco, confusione mentale, nervosismo da parte di Allegri e società alla base delle difficoltà dei rossoneri. Se partiamo dall'organico è evidente come la difesa sia da metà classifica, al centrocampo manca la qualità e i soli muscoli non bastano, l'attacco vede l'assenza di Robinho e di Pato più l'assenza di un vero crak. Tutto ciò si traduce e si riflette in un problema di scacchiere tattico. Montolivo non inventa e si ritrova a giocare troppo arretrato, le due ali non spingono e non difendono mentre Pazzini stenta a ricevere palloni giocabili. Mandare via Allegri non avrebbe molto senso, non può essere una questione di allenatore ma alla base c'è un problema di costruzione di squadra-identità legata alle scelte del mercato. E questo potrebbe essere solo l'inizio.

Passiamo all'INTER (4) altra squadra in crisi nei risultati casalinghi, sconfitta contro il SIENA (7,5) per 2-0. Un ko molto pesante che continua a rimandare la vittoria a San Siro. L'Inter è una squadra con un cantiere aperto, una situazione simile a quella del Milan per quanto riguarda i problemi di identità tattica visto che si fatica a delineare la posizione giusta degli interpreti e il gioco ma a differenza dei cugini l'organico è sicuramente migliore ma non di primissimo ordine. Manca qualcosa in difesa soprattutto sulle fasce e anche una punta che possa entrare dalla panchina per cercare di sbrogliare la matassa, un Quagliarella di turno tanto per fare un esempio. Come uscirne? Con il tempo, il lavoro e qualche innesto a Gennaio per evitare un campionato altalenante.

Mezzo passo falso per il NAPOLI (5) solo 0-0 contro il CATANIA (6,5) in trasferta, un risultato positivo se non fosse che i padroni di casa hanno giocato tutta la partita in dieci per lo scellerato intervento da ultimo uomo di Alvarez (1) dopo 90". Partenopei poco incisivi e disordinati, tutt'altra roba rispetto alla Juventus in quanto a esperienza e carattere. Nemmeno gli innesti dalla panchina sono riusciti a mutare le cose e anzi i catanesi nel finale hanno rischiato di prendersi i tre punti. A nostro giudizio il Napoli è sicuramente forte, farà un buon campionato ma non potrà tenere il passo della Juve a causa della mancanza di continuità e di top player.

Clamoroso stop per la LAZIO (5) sconfitta dal GENOA (6) per 1-0 grazie alla rete di Borriello con profumo di derby. Si diceva di sconfitta clamorosa perché i biancocelesti avrebbero meritato tutta la vita di vincere il match ma la mancanza di lucidità sotto porta, la poca cattiveria, il tardivo ingresso di Klose e le parate miracolose di Frey hanno evitato ai laziali di vincere la partita. La Lazio è una squadra forte, farà bene ma siamo alle solite nel senso che ha sempre gli stessi uomini e questo è un punto a favore per il gioco assai rodato ma al tempo stesso è un limite vista la pochezza in panchina, l'inevitabile turn-over causa uefa e gli infortuni. La Lazio potrebbe ottenere molto di più ma le scelte societarie ne limitano lo sviluppo.

Chiudiamo con il caso di Cagliari-Roma rinviata a data da destinarsi o a decisone del giudice dopo l'invito rivolto da Massimo Cellino (0) ai suoi tifosi di andare allo stadio nonostante il divieto per l'inagibilità dell'Is Arenas di Quartu S. Elena. Un'uscita pericolosissima di Cellino con i tifosi che presenti sotto lo stadio avrebbero potuto scontrarsi con le forza dell'ordine con tanto di infiltrati vari pronti a sfruttare queste situazioni, fortunatamente la Prefettura di Cagliari ci ha messo una pezza prevenendo eventuali situazioni spiacevoli. Rimane da chiedersi come sia possibile che una squadra di Serie A al 23 Settembre non abbia uno stadio agibile, rimane il problema delle nostre vergognose strutture. Dov'è finita la legge sugli stadi? Dove sono finite le belle parole degli organi federali, della Lega, del Coni e delle stesse società? Ma come al solito non cambierà mai nulla e si sconfinerà nella retorica e nello scarico di responsabilità. Intanto la Roma dovrebbe, secondo regolamento, vincere 3-0 a tavolino dopo il giusto ricorso della società perché le regole vanno rispettate sperando che possano servire da lezione.

MIGLIOR SQUADRA: JUVENTUS
PEGGIOR SQUADRA: INTER-MILAN
SPECIAL ONE: QUAGLIARELLA
SPECIAL FLOP: CELLINO
SPECIAL GOL: 1° QUAGLIARELLA

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