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giovedì 14 giugno 2012

Riflessioni Azzurre (05) - Vietato fallire!

E adesso è vietato fallire. E adesso, azzurri, fateci vedere che domenica non è stata un'illusione. Fateci vedere che ci siete davvero, che siete tornati davvero. Che vi siete compattati e volete farci vivere un grande sogno.

Oggi pomeriggio, alle ore 18.00, l'Italia tornerà in campo. Dopo l'1-1 sorprendente (soprattutto nel gioco) contro la Spagna, oggi inizia il nostro vero europeo. Quello delle partite da dentro e fuori, quello in cui l'Italia dovrà fare l'Italia, e cioè far valere tutto il suo blasone, dando il massimo per vincere ciascuna partita. Certo, l'avversario non è dei più semplici, e lo spiega anche la cabala: da quando la Yugoslavia si è sciolta, la Croazia ci ha sempre messi in difficoltà estreme, sin dalle qualificazioni a Euro '96 (quando addirittura vinsero in casa nostra), passando per il contestatissimo successo croato di Ibaraki, al Mondiale 2002, quando lo scempio arbitrale a nostre spese di quel torneo venne inaugurato dallo sciagurato guardalinee Larsen, che ci annullò due gol regolari che, a conti fatti, ci avrebbero qualificato per gli ottavi senza affrontare la Corea. Altra storia, quella. Dieci anni e cinque giorni dopo, di quella squadra sono rimaste le briciole. C'è un solo superstite: Gianluigi Buffon, che quella sera non fu certo tra i migliori della Nazionale. Oggi è il capitano e, insieme a Pirlo e De Rossi, la nostra certezza, il nostro punto di forza. A lui ci siamo appellati affinché aiutasse Prandelli a compattare il gruppo, nei difficili giorni di Coverciano, e non ci ha tradito: la super-parata su Iniesta domenica, forse, potrebbe valere i quarti di finale.

Tutto dipenderà da oggi pomeriggio, da un'eventuale vittoria azzurra. Una vittoria che non solo ci consentirebbe di scavalcare la Croazia (in testa al gruppo dopo il 3-1 contro l'Irlanda del Trap), ma anche di mettere una serissima ipoteca sul passaggio del turno: infatti, dando per scontata la vittoria serale della Spagna sull'Irlanda (ci spiace, Trap...), a quel punto nemmeno la ultra-trentennale maledizione del 18 giugno (giorno di Italia-Irlanda) potrebbe tagliarci fuori dai quarti. Diverso il discorso in caso di pareggio: a quel punto, entreremmo nell'occhio del ciclone "biscotto" per il terzo europeo consecutivo, con Spagna e Croazia che, per tagliarci fuori, potrebbero fare un pari con tanti gol quanti servono per tagliarci fuori, come Svezia e Danimarca nel 2004. La sconfitta, invece, ci taglierebbe fuori dall'Europeo: a quel punto dovremmo sperare in una congiuntura astrale realizzabile solo in teoria, per entrare tra le migliori otto d'Europa. In generale, però, si può dire che, dopo la bella partita di domenica, qualsiasi risultato diverso dalla vittoria vorrebbe dire fare tre passi all'indietro e ricatapultarci in quell'incubo da dove ancora non ne siamo totalmente usciti. E si ci è messo anche Cecchi Paone a gettare scompiglio, con l'aiuto dell'ingenuo Cassano. Tutta roba che ci distoglie dal campo, anche se stavolta, all'interno del gruppo, sono i sorrisi a farla da padrone, e meno male!

Ma veniamo a oggi. Italia-Croazia, gli azzurri contro la cabala. Che però mr Prandelli può "sfatare", sull'esempio della vittoria in Slovenia durante le eliminatorie, successo che ci diede la prima gioia in terra balcanica dal 1958. La Croazia, prima che venisse inglobata nella Yugoslavia, l'avevamo battuta nel '42 e quello è ancora l'unico successo: numeri alla mano, servirà dunque lo stesso spirito di quel venerdì di fine marzo 2011. Basterà, se ben mischiato alla voglia di vincere, di essere forti e amati dalla gente, palesata contro la Spagna domenica. Basterà perché questa Croazia non può fare paura: è almeno di tre o quattro livelli sotto la Spagna, con la quale potevamo anche vincere. E' l'Irlanda che, purtroppo per il Trap, a non essere fortissima, ma l'1-3 di domenica non è certo frutto di chissà quale dominio. La Croazia non è da sottovalutare, certo: vincendo, tra l'altro, sarebbero matematicamente ai quarti. Ma è una squadra che ha in Modric l'unico punto di riferimento decente come tecnica; per il resto, il calcio di Bilic è un calcio estremamente fisico, ben lontano dai fasti del 1998 (terza ai Mondiali) e del 2008 (quando era considerata, dagli addetti, una possibile favorita per la vittoria finale). Per questo, sarà forse meglio mettere Di Natale dall'inizio, al posto di un Balotelli che potrebbe facilmente cadere nelle provocazioni croate (con vari rischi di cartellini dal colore imprecisato). In ogni caso, si va verso una riconferma del modulo usato con la Spagna, con De Rossi al centro della difesa (ma Barzagli recupera: speriamo di averlo già lunedì contro il Trap), affiancato da Chiellini e Bonucci. Dovrebbe essere confermato anche Maggio a destra, così come Pirlo e Marchisio a centrocampo e Cassano dietro al Totò dell'Udinese (o SuperMario, qualora Prandelli lo preferisse al goleador napoletano). Gli altri ballottaggi riguarderebbero il centrocampo: Thiago Motta, per questioni di fiscità, pare ancora in vantaggio su Nocerino, mentre Balzaretti dovrebbe invece subentrare a Giacchierini.

Un 3-5-2 che dovrebbe poter bastare, magari con un po' di sofferenza, per arginare il 4-4-2 di Slaven Bilic. Che giura di aver costruito una gabbia intorno a Pirlo, ma l'Andrea di quest'anno, e lo abbiamo visto contro gli spagnoli, difficilmente lo si blocca. Piuttosto, noi speriamo di non dover soffrire troppo l'altezza dei due attaccanti croati, in particolare quel Mandzukic che con l'Irlanda ha fatto doppietta. Ma in porta, lì, c'era Given, decisamente non impeccabile nelle due circostanze. Noi abbiamo Buffon, e questo dovrebbe bastare. Per prenderci i primi tre punti con la Croazia in settant'anni. Per proseguire il nostro sogno europeo. E ne abbiamo le capacità: sicuramente, siamo più forti di questa Croazia. Forza Azzurri, più che mai!

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