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domenica 13 maggio 2012
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Stadi d'Italia: OLIMPICO di Roma


Lo Stadio Olimpico è il principale e più capiente impianto sportivo di Roma. Sorge all'interno del complesso sportivo del Foro Italico, nella parte settentrionale della città. Patrimonio del CONI, la struttura è destinata principalmente al calcio, vi si svolgono infatti le gare interne di Lazio e Roma e la finale di Coppa Italia, e all'atletica leggera, ma occasionalmente ospita concerti di musica leggera e altri eventi di vario genere. Nel 2012 la Nazionale italiana di rugby ha disputato le sue gare interne del Sei Nazioni all'Olimpico, vista l'indisponibilità delloStadio Flaminio. 

Nel corso della sua storia è stato sottoposto a tre sostanziali ristrutturazioni e ad un completo restyling. Nella sua prima forma lo stadio, all'epoca chiamato Stadio dei Cipressi, fu progettato e costruito nell'ambito del più ampio progetto della Città dello Sport chiamata Foro Mussolini, rinominata Foro Italico dopo la guerra. I lavori iniziarono nel 1927, su progetto dell'architetto Enrico Del Debbio e la struttura venne inaugurata nel 1932 sino al primo anello. Non era prevista la realizzazione di opere murarie, ma solo la sistemazione del gigantesco invaso e delle tribune costituite da terrazze erbose a somiglianza di piazza di Siena. Nel 1932, Enrico Del Debbio progettò tre diversi stadi, chiamati dei Centomila, che tuttavia non trovarono attuazione. Rimangono le bellissime tavole che illustrano i progetti nei quali lo stadio era addossato da un lato alla collina, nella quale erano ricavate le gradinate, dall'altro scendeva verso la parte pianeggiante del Foro. I lavori vennero ripresi nel 1937 ad opera degli ingegneri Frisa e Pintonello. L'impianto ospitò manifestazioni ginnico-sportive, ma i lavori si interruppero nel 1940 a causa dello scoppio del conflitto bellico. 

A dicembre del 1950 si riaprì il cantiere per il completamento dello stadio. Il progetto fu affidato all'ingegnere Carlo Roccatelli, membro del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, che si avvalse dei consigli dell'architetto Cesare Valle, anch'egli membro dell'alto consesso ministeriale. In un primo momento si pensò di costruire una struttura più complessa di quella effettivamente realizzata, ma la scarsità di fondi e le caratteristiche ambientali della zona indussero a una versione meno ambiziosa. Alla morte di Roccatelli, avvenuta nel 1951, la direzione dei lavori fu affidata all'architetto Annibale Vitellozzi. Si raggiunge così la capienza di circa 100.000 persone (da cui la denominazione Stadio dei Centomila, con la quale l'impianto fu chiamato prima del 1960), in vista della XVII Olimpiade. La struttura venne inaugurata il 17 maggio 1953 con la partita di calcio Italia - Ungheria e l'arrivo della tappa Napoli - Roma del Giro d'Italia. 

Durante le Olimpiadi del 1960 lo stadio fu la sede delle cerimonie di apertura e di chiusura e delle competizioni di atletica leggera. Furono eliminati i posti in piedi, con il risultato di portare la capienza effettiva a 65.000 spettatori. 

In seguito ospitò varie edizioni dei campionati italiani di atletica leggera, i Mondiali di atletica leggera del 1987 e tuttora ospita annualmente il meeting del "Golden Gala". 

La principale caratteristica dello stadio fu la sua bassa elevazione da terra, a dispetto della sua rilevante capienza, così come erano stati previsti gli stadi da Enrico Del Debbio nel suo progetto del Piano regolatore del Foro Italico. Questo risultato fu ottenuto grazie alla parziale sottoelevazione del terreno di gioco, sfruttando inoltre la forma naturale a conca del terreno attorno ad esso. Grazie a questi accorgimenti l'impianto si integrava perfettamente con l'ambiente circostante, offrendo un impatto visivo estremamente gradevole e contenuto. I seggiolini furono inizialmente costruiti in legno, sostituiti in seguito da altri in pietra di colore verde chiaro. Non era presente una copertura delle gradinate, ad eccezione di una piccola struttura (aggiunta in seguito) che, oltre a coprire una piccola parte della Tribuna Monte Mario, ospitava i giornalisti per le Radiocronache e le sale stampa. 

L'unica critica mossa negli anni allo stadio è l'eccessiva lontananza delle curve dal campo di gioco, che penalizza notevolmente la visione delle partite di calcio, dovuta alla presenza della pista di atletica. 

In vista dei Mondiali di calcio di Italia '90, dei quali l'Olimpico era lo stadio principale, l'impianto fu oggetto di radicali interventi di ristrutturazione. A causa dei lavori, durante il campionato 1989/90 le squadre capitoline della Lazio e della Roma giocarono le loro gare interne allo Stadio Flaminio. I lavori furono affidati a un'imponente squadra di progettisti, fra cui lo stesso progettista originario Annibale Vitellozzi, l'arch. Maurizio Clerici, l'ing. Paolo Teresi e l'ing. Antonio Michetti. Dal 1987 al 1990 il piano di intervento subì numerose modifiche, con la conseguente lievitazione dei costi. In definitiva, l'impianto fu quasi interamente demolito e ricostruito in cemento armato, ad eccezione della Tribuna Tevere ampliata con l'aggiunta di ulteriori gradinate; le curve furono avvicinate al campo di nove metri. Tutti i settori dello stadio furono integralmente coperti con una copertura in tensostruttura bianca progettata dallo studio Zucker dopo che un ricorso al T.A.R. del Lazio aveva fatto bocciare la copertura prevista in origine. Furono installati seggiolini senza schienale in plastica azzurra. Due maxischermi, costruiti nel 1987 per i Mondiali di atletica, furono montati all'interno delle curve. Al termine dei lavori la nuova versione dell'Olimpico superò gli 80.000 posti, e fu così il 14º stadio al mondo per numero di posti tra gli stadi usati per il calcio, il 29º fra tutti gli stadi ed il secondo in Italia, di poco dietro allo stadio Meazza di Milano. I lavori di ristrutturazione, pur con il risultato di un impianto indubbiamente imponente e affascinante, non tennero conto dell'impatto sull'ambiente circostante. L'innalzamento delle gradinate e la realizzazione della copertura stravolsero completamente i principi secondo i quali il precedente stadio era stato pensato e costruito. 

L'Olimpico ospitò le prime 5 partite dell'Italia nel Mondiale (arrivarono 5 vittorie) e la finale tra Germania Ovest e Argentina, che consacrò i tedeschi campioni del Mondo. 

Con la stessa conformazione del 1990, il 22 maggio 1996 lo Stadio Olimpico ospitò la finale di Champions League tra Juventus e Ajax, che vide prevalere i bianconeri ai calci di rigore dopo una sfida emozionante che rimarrà per sempre nei cuori di tutti i tifosi juventini. 

Nel 2007 è stato avviato un vasto piano di restyling riguardante l'interno dello stadio, per renderlo conforme alle norme UEFA, in vista della finale di Champions League che si è disputata il 27 maggio 2009. I lavori, conclusi nel 2008, hanno contemplato la messa a norma delle strutture con miglioramenti per la sicurezza, l'adeguamento di spogliatoi e sala stampa, la sostituzione completa dei sedili, l'installazione di nuovi maxischermi digitali ad alta definizione, l'arretramento delle panchine, la parziale rimozione delle barriere in plexiglas tra gli spalti e il terreno di gioco, e una riduzione dei posti fino alla capienza attuale di 73.261 spettatori. Al fine di aumentare il comfort degli spettatori una parte dei lavori di ammodernamento dello stadio hanno riguardato l'aumento dei punti di ristoro e l'adeguamento dei servizi igienici. 

Questi interventi hanno permesso allo Stadio Olimpico di rientrare nella categoria quattro (Elite) degli stadi europei. 

Gare disputate durante l’Europeo del 1968: 
Inghilterra-URSS 2-0, finale terzo posto, 8/6 
Italia-Jugoslavia 1-1, finale, 8/6 
Italia-Jugoslavia, 2-0, ripetizione finale, 10/6 

Gare disputate durante l’Europeo del 1980: 
Cecoslovacchia-Germania Ovest 0-1, girone A, 11/6 
Cecoslovacchia-Grecia 3-1, girone A, 14/6 
Italia-Belgio 0-0, girone B, 18/6 
Germania Ovest-Belgio 2-1, finale, 22/6 

Gare disputate durante il Mondiale del 1990: 
Italia-Austria 1-0, girone A, 9/6 
Italia-Stati Uniti 2-0, girone A, 14/6 
Italia-Cecoslovacchia 2-0, girone A, 19/6 
Italia-Uruguay 2-0, ottavi di finale, 25/6 
Italia-Irlanda 1-0, quarti di finale, 30/6 
Germania Ovest-Argentina 1-0, finale, 8/7 

Finali di Coppa Campioni: 
25/5/1977: Liverpool-Borussia Monchengladbach 3-1 
30/5/1984: Liverpool-Roma 1-1 dts, 4-2 dcr 
22/5/1996: Juventus-Ajax 1-1 dts, 4-2 dcr 
27/5/2009: Barcellona-Manchester United 2-0 

Con questo è veramente tutto. La rubrica “Stadi d’Italia” esaurisce momentaneamente qui il suo spazio settimanale. La speranza è quella di aver reso un buon servizio regalando a tutti Voi lettrici/lettori qualche curiosità sugli stadi che ospitano ogni domenica migliaia di tifosi, che dovrebbero essere i primi a proteggere gli impianti, dove giocano le proprie squadre, da tutti gli pseudotifosi che con manifestazioni violente rischiano di mettere a rischio la passione di chi vive il calcio come un passatempo del week-end. L’augurio poi è quello di poter avere al più presto nuovi stadi perché in molti casi le strutture sono inadeguate o, peggio ancora, obsolete. Per questo ci sentiamo di fare un grande plauso alla Juventus Football Club S.p.A. che quest’anno ha regalato ai suoi tifosi una vera casa dove poter assistere alle gesta dei bianconeri. Le società devono muoversi e non aspettare che sia solo il governo a promulgare leggi in merito alla costruzione di nuovi impianti. Se ci sono progetti seri, bisogna avere la forza d’animo di proporli e non fare solo chiacchere e promesse al vento. 

Noi per il momento ci fermiano qui, a tutti Voi che ci avete seguito va il mio/nostro più sincero grazie. Appuntamento a Settembre.
Emanuele Pinto

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