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martedì 8 maggio 2012

LA JUVE, LA RADIO: IMMORTALI ED ETERNI

di Marco D'Alessandro - Sognavo, un giorno, di poter scrivere e documentare su questo blog di un trionfo autentico della squadra del mio cuore. Mi sia concesso di dirlo, almeno per una volta, dopo quasi quattro anni di video-radiocronache su Youtube, di post e di pensieri in questa rubrica.
Ho raccontato delle grandi gioie dell'Inter (il triplete!) prima e del Milan poi, ma, ci tengo a precisarlo, mai controvoglia, perchè le feste del calcio devono portare all'unione, alle strette di mano. Mai alle divisioni, mai al livore. Si parla di sport, di calcio, di un gioco meraviglioso. Per me, juventino da sempre, vivere qui quell'annata nerazzurra targata Mourinho è stato un piacere. Chi ci segue, lo sa. Non ho mai amato il tifo-contro. Il peso stava nel vedere sprofondare nella mediocrità i colori che amo.
Il calcio, fatto di cicli, alterna gioie e delusioni per tutti. Radiofonicamente e juventinamente non potrò mai dimenticare Antonello Orlando da Rimini per l'esordio in cadetteria, Tonino Raffa da Frosinone e Crotone, Antonio Monaco per Pescara-Juventus, Tarcisio Mazzeo per una sconfitta casalinga con lo Spezia, Riccardo Cucchi che annunciò ad Arezzo una promozione.
E' indimenticabile l'anno da neopromossa, fu Livio Forma a commentarne la prima in campionato, parlando di una "Vecchia Signora, la squadra più amata e odiata d'Italia che si è rifatta il trucco". Livio Forma che, proprio durante quella stagione, raggiunse la pensione. Lui che ha raccontato per tanti anni le gesta bianconere dal Delle Alpi e che proprio quest'anno lo abbiamo ritrovato spesso dal nuovo e meraviglioso Juventus Stadium, impreziosendo buona parte delle radiocronache di questa stagione. Perchè lui, oltre ad essere una voce tanto cara, è anche un fede talismano. Una Juve che vince deve essere accompagnata anche da Livio Forma, per antonomasia. Come un battesimo.
Sono stati anni durissimi, in particolare gli ultimi due in cui  si è dovuto digerire le umiliazioni sportive più aberranti. Documentai con uno schermo nero le batoste europee dell'annata Ferrara-Zaccheroni, quando Antonello Orlando e Giuseppe Bisantis narrarono attoniti le euromazzate eliminatorie da Champions ed Europa League con Bayern Monaco e Fulham: sempre con un passivo tremendo di 4-1.
Una Juve non più campo principale di "Tutto il calcio" e che, quando capitava di rado, due volte su tre viveva il sipario di un "Intervengo per segnalare il pareggio del Chievo all'ultimo minuto: 3-3!" o di un "ribadiamo il nuovo parziale: Juventus 2, Fiorentina 3",  tipicamente cucchiano.
I gol pazzeschi e contropiedi micidiali di Repice, sempre nella porta sbagliata, che parlava di una Juve tecnicamente limitata (cosa che faceva un pò arrabbiare, ma mica aveva torto), i deprofundis di Ugo Russo che spesso è stata la seconda voce di certi anticipi e posticipi da dimenticare.
E poi una sconfitta, una delle tante a cui ci siamo abituati, il 15 maggio 2011 a Parma. Il cronista aprì parlando di una "Juventus tra delusione e rifondazione", annunciò un "Grandissimo gol di Giovinco", poi Alfredo Provenzali da studio annunciò a tutti noi che ascoltavamo, che sarebbe stata l'ultima radiocronaca di quel cronista prima di andare in pensione. Tonino Raffa, il "Maresciallo", che poi è comunque tornato. Però, chi l'avrebbe mai detto che poi, statisticamente, quella sarebbe diventata una partita da ricordare? E' stata l'ultima sconfitta juventina in campionato, prima di questo indimenticabile scudetto 2011-2012, vinto senza alcuna macchia, nel segno di un'imbattibilità clamorosa per chi come me, come noi, doveva digerire le sconfitte quasi a cadenza settimanale.
Questa vittoria è la più bella di tutte proprio pensando a ciò che è stato e che cosa si è dovuto attraversare prima di potersi finalmente meritare un traguardo così ambito e che sembrava non dovesse arrivare mai più.
E' stato un campionato rinfrescante, vissuto nelle radiocronache di Francesco Repice che è stato il cantore più presente. Cantore, si, perchè abbiamo finalmente potuto sentirgli associare al bianconerojuventino gli elogi, le esaltazioni, le emozioni della" Squadradiantonioconte" (una cosa che va scritta e detta tuttattaccata, tutta d'un fiato: è il must di questa cavalcata). Repice sempre più frequente al seguito della Juve e non più occasionalmente per big-match che importavano più alle squadre più in alto in classifica. Quello è un segno importante. Contropiedimortiferi, claudiomarchisio, antonioconte, alessandrodelpiero, l'intelligenzainauditadiandreapirrrrlo, lagrandecaparbietà.
Giulio Delfino che ha raccontato quel palpitante 3-3 con cui la Juve rimontò il Napoli e lo sfondamento centrale di Simone Pepe: uno dei segnali più importanti che il vento stava finalmente cambiando. E che nella partita di ritorno, sempre da lui commentata, parlò di una Juventus "squadra incredibile!" e di uno" Juventus Show"
Giuseppe Bisantis che aprì ufficialmente la stagione e l'avventura del nuovo Juventus Stadium: da quel giorno ascoltare una radiocronaca casalinga della Juventus significa anche un sottofondo travolgente del tifo. Sempre. Bisantis che aprì le danze raccontando un 4-1, ma dei bianconeri: non più del Fulham o dell'avversario di turno. Bisantis che ritrovò Livio Forma ricompondendo la coppia storica del 5 Maggio 2002, nel campionato del decennale. Bisantis che esclamò: "Sembra sia passata una vita dalle ultime uscite delle scorse stagioni".
E' stata una grandissima collezione di partite indimenticabili quella di questo campionato, mai così meritato. Un gioco spumeggiante, bello, da far godere. Appagante. Una grinta infinita, un cuore grande così. Una Juve che doveva ripagare gli enormi bocconi amari delle sue puntate precedenti. Ci è riuscita, battendo tutti e non perdendo mai. Radiocronache, partite, gol. E' stato tutto straordinario e perfetto.
Ed anche il momento del dunque è di quelli che si scolpiscono nei sentimenti per l'eternità.
Riccardo Cucchi da Trieste, Francesco Repice da Milano. Un rimpallo appassionante assolutamente degno dei migliori Enrico Ameri e Sandro Ciotti, perchè la radio invecchia solo nella carta d'identità. Da lassù saranno orgogliosi dei loro allievi, così come l'Avvocato Agnelli, Gaetano Scirea dei loro successori della Juventus Football Club.
Cucchi da Trieste per il magico annuncio atteso "Sei interminabili anni". Proprio Trieste, dove fece la sua personale prima radiocronaca di una Juventus in Serie B. Il destino.
Un annuncio come sempre perfetto, strappalacrime, intenso, in grado di far ribollire e vibrare il cuore. Parole sempre forti, significative e fuori da ogni giro di banalità. Non si sarebbe potuto aspettarlo più bello: "La Vecchia Signora è tornata, bella e vincente, riemergendo dall'abisso per scrivere ancora una pagina di Storia del calcio". 
Un annuncio correttamente e ordinatamente scandito in scena solamente al termine dell'altra partita in contemporanea, magica contemporaneità, sempre più rara, ma che quando ritorna si ricorda in eterno.
Bisognava aspettare che il 4-2 dell'Inter sul Milan, proprio tra le due milanesi, venisse ufficialmente sancito. Proprio le due squadre di Milano che sono state le protagoniste dei nostri primi anni di attività qui con voi su Tuttoilcalcioblog e su Youtube. Proprio Diego Milito, "elprincipedelBernal". Proprio Maicoooooon. Proprio Repice, che racconta gli ultimi secondi e grida un "è finitaaaaa" prima di passare la linea al Campo Principale.
E' finita, si. In tutti i sensi. Finisce l'incubo, finisce il digiuno, finisce la mediocrità. La Juventus è tornata. Non è più un sogno. Finalmente possiamo dirlo, finalmente Marco D'Alessandro detto mxm o emmeperemme (fate voi) può raccontarvelo. Finalmente può fare LA sintesi e IL video che ha potuto fare solamente in versione Amarcord. E che ora vi posta, di seguito. Dopo aver ringraziato tutti gli amici e compagni di viaggio di questo blog per tutti questi anni passati assieme e il nostro inimitabile boss Massimo RaiBobo Verona che mi ha permesso di esprimermi e emozionarmi insieme a voi per la radio.


Non è sfuggito quel particolare dei due risultati finali dei due campi: la Juventus che vince 0-2 in un territorio del Nord-Est d'Italia, il suo avversario diretto che perde e capitola per 4-2. Al tifoso bianconero il ricordo è corso subito a quel 5 Maggio 2002 di dieci anni ed un giorno prima. Contesti non propriamente identici, perchè il Milan non ha vissuto un dramma sportivo così intenso come fu quello dell'Inter di Cuper e di Ronaldo. Però è sembrato una sorta di remake emotivo. Qualcosa che ci assomiglia. Noi abbiamo pensato di ripercorrere la serata anche con una versione Remix, sotto le note di Rocky Balboa, che è stato il sottofondo di una famosa clip che in 10 anni ha fatto il giro del web e che tutti conoscono.






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