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martedì 14 dicembre 2010

Caro Repice, francamente e sinceramente: stavolta hai toppato

Premettiamo che Francesco Repice è stato, è e sarà ancora per tanto lungo tempo nei nostri cuori e gli vogliamo un bene dell'anima per le emozioni che ci regala regolarmente. Lo abbiamo straelogiato (secondo qualcuno anche oltre il dovuto, ma accettiamo tutte le opinioni), lo elogiamo e continueremo sempre a farlo. Dobbiamo però anche saperlo criticare ed essere obiettivi quando qualcosa non ci è particolarmente piaciuto, in democrazia.

E' stato il weekend delle piemontesi contro le laziali, fin dal sabato pomeriggio. C'era Francesco Repice al Matusa, per Frosinone-Novara 1-1, per la prima apparizione stagionale in cadetteria del "Micidiale" in Tutto il calcio minuto per minuto. Ovvio sottolineare la grande radiocronaca, però si è capito senza troppe difficoltà che Francesco Repice è legato a Frosinone e al Frosinone. Il gol del pareggio novarese, a prima impressione d'orecchio, sembrava fosse stato improvvisamente annullato, tanto per citare un pezzettino. Bravo, bravissimo, sempre vibrante. Però un campo principale non deve far capire da che parte sta.

Ma il fiore all'occhiello del calcio italiano di questo fine settimana era la sfida al vertice tra Juventus e Lazio. Secondo tutti, ed anche la classifica stessa, è una sfida tra due di tre formazioni che per ora sono le inseguitrici più accreditate alla capolista Milan. Ma fin dall'apertura della radiocronaca, si avvertiva che Repice non accetta questa etichetta e affibia più credibilità all'Inter ("quando tornerà") e alla Roma. E così si chiuderà. Il commento alla partita avviene al minuto 93, sul punteggio di 1-1. Già di per se, è un errore battere la sentenza a causa ancora aperta. E siamo sempre lì, anche quando Sissoko s'inventa un lancio calibrato, millimetrico e preciso, mettendo in moto l'uomo partita Milos Krasic che ha nei polmoni, nel sangue e nelle vene, anche il 94° minuto di infaticabile corsa che porta tre punti pesantissimi alla Juventus, complice anche un Muslera goffo.

Ma nel racconto di Repice, non c'è alcuna nota di impresa o un minimo complimento in quel che è riuscita a fare la squadra bianconera in zona miracolo. Note ed enfasi che lo hanno distinto con altre squadre in circostanze anche meno prestigiosi di quello di un big match. Non c'è un elogio al lancio col contagiri, al bacio, del centrocampista juventino. Non c'è un elogio al carattere di una Juve che fino alla fine, ha cercato di buttarla dentro, nonostante almeno 11 occasioni da gol create. Non c'è un nota positiva nei confronti del giocatore che ha deciso questa partita, anzi: pare che Krasic si "addormentasse sul pallone, annullato da Cavanda" (colui che viene superato in tromba non solamente nell'azione del gol del 2-1, ndr). No, si torna a confermare ripetutamente, anche dopo il gol, anche dopo il triplice fischio, che comunque, "francamente e sinceramente" queste due squadre, la sentenza-Repice ha spazzato lontano da ogni possibile velleità anti-Milan. Aldilà del giudizio comunque opinabile (la Juventus ha vinto al Giuseppe Meazza ed anche bene e Repice ne è stato testimone; Krasic non è stato annullato da Cavanda e non è stata l'azione del gol la prima creata nel corso della partita, tutt'altro), bisogna considerare che ad ascoltare la radio ci sono anche tifosi juventini, colmi di gioia per quel che è successo. Stona sentire a caldo, a caldissimo, una mazzata acida ed algida in un momento così, gelando e sporcando un momento felice, quasi sminuendolo e contrariando l'ascoltatore felice. L'ascoltatore deve capire che Sissoko ha fatto un lancio precisissimo e Krasic una discesa che ha annichilito la Lazio: deve capire che la Juventus ci ha messo il carattere. Cose che hanno ben capito quando sono state altre squadre a compiere delle belle imprese, come con "discese che tagliano come una lama calda in una fetta di burro, parabole arquate pennellate nell'aria e nel cielo finite sul montante, morsi velenosi di un Mamba che ha sfiorato l'incrocio" e via dicendo, tra acquarelli e sdolcinate che sembrano però riservate solamente a certi colori.

Facciamo qualche esempio che tutti ricordiamo: l'Inter nella scorsa stagione ha vinto a Kiev in una maniera che dire rocambolesca e nello stesso tempo romanzesca è poco. Repice fu il più bravo possibile a rendere leggendario quel finale di partita: eppure non si sognò mica di dire che l'Inter, in quel momento preciso, nonostante la vittoria in rimonta, non valesse il Barcellona, il Chelsea, il Bayern Monaco, il Manchester United e via discorrendo. Non pensò certo a gelare l'entusiasmo degli interisti all'ascolto, ricordiamo tutti l'elogio (sacrosanto) al carattere Pazzo dell'Inter, come le parole del suo inno.

Ricordiamo tutti il gol meraviglioso di Mirko Vucinic in Roma-Inter 1-0, assolutamente da raccontare, da raccontare, con i tifosi giallorossi che potranno tornare a casa felici, con Vucinic che va a fondersi con la sua Curva, la Curva Sud. Il minuto 91, quello in cui la Roma ha affondato il colpo.

Juventus-Lazio, invece, più che di un "all'ultimo respiro", verrà ricordato come la partita di un Krasic che si addormenta sul pallone e di due squadre che non valgono assolutamente il ruolo di anti-Milan. Francamente e sinceramente. Ripetutamente.
No, caro Francesco Repice. Ti vogliamo tanto bene, ti apprezziamo a dismisura, ci emozioni comunque (perchè in Juve-Lazio, anche se in tono minore, i brividi ci sono stati lo stesso), ma i colori delle maglie non possono essere distinti. O si decanta tutti (ovviamente quando lo meritano e la Juve di Krasic avrebbe meritato almeno un "bravo"), o non si decanta nessuno. Riccardo Cucchi ha avuto l'onore di accompagnare le vittorie italiane e europee di Juventus, Milan, Inter, Roma, Lazio e di farsi applaudire e stimare da tutti. Stavolta è successo che si è sentita più algidità, acidità e freddezza, rispetto alla sua consueta passione calorosa ed infuocata che lo hanno reso famoso anche a chi non era un ascoltatore ma lo è diventato anche per la sua voce.
Repice ci ha semplicemente raccontato un'altra partita da quella che è stata, in estrema sintesi. Ed è passato, tra i tanti messaggi per nulla impliciti ma che si sono ben sentiti, il fatto che la Roma (squadra del cuore mai nascosta) sia più credibile di Juventus e Lazio, così come l'Inter a cui è stato tanto vicino ininterrottamente nell'epoca Mou di cui è diventato il cantore più amato dai fans internettiani nerazzurri. E' stata una partita condita e contrassegnata dalle sentenze al microfono più che dai gesti tecnici. Francamente e sinceramente..

P.S. Magari siamo stati critici e provocatori. Ma chi prova affetto per qualcosa, deve saperla anche criticare e puntigliare, non sempre elogiare anche quando non si vuole e quando invece ci si sente, come il sottoscritto, ad essere amari. Per migliorare e non per demolire. Da gentile ascoltatore e perchè non dirlo, da quella parte di cuore juventino, che nel suo piccolo ha celebrato e pubblicato sintesi di gloria nerazzurra, romanista, milanista e quant'altro, in questi post sul blog e sui canali di Youtube, godendo ed emozionandosi per la celebrazione così bella e coinvolgente del Triplete interista, godendo grazie a voci come lui della bellezza del pallone oltre i propri colori del cuore. E stavolta, chiude il post con la sintesi audio di Juventus-Lazio 2-1. Comunque emozionante, ma, come detto sopra..



2 commenti:

Anonimo ha detto...

A memoria credo che già a settembre-ottobe Repice aveva fatto il Frosinone in casa...

Ettore '76

Marco D'Alessandro ha detto...

Fidati. L'ultimo Repice in Serie B è Frosinone-Lecce 0-4 del 6 febbraio 2010

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