Questa settimana parliamo di Massimo De Luca, che ereditò la conduzione di Tutto il calcio minuto per minuto da Roberto Bortoluzzi nel 1987 e lo lasciò nel 1992 ad Alfredo Provenzali dopo un'offerta di Mediaset. Questo articolo di Massimo Fabbricini, uscito il 14 luglio 1992 sul Corriere della Sera, ricorda come Tutto il calcio "perse la voce".
Una scelta di vita? Di video, forse. O magari di lira, come quelle che ci si trova a fare davanti a offerte alle quali sa tranquillamente dire di no solo chi non le riceve. Massimo De Luca lascia radio e Rai per televisione e Fininvest. Prenderà dall'emittenza privata (con un contratto a tempo indeterminato che è una botte di ferro) quattro o cinque volte quello che riceve da quella pubblica. Dirigerà tutto il pacchetto dell'informazione sportiva (a parte i motori) sui tre canali berlusconiani al posto di Marino Bartoletti. Sarà il conduttore di Domenica Stadio (che quest'anno si metterà in movimento solo alla fine delle partite di calcio e avrà quindi un contenuto più critico che cronistico) e prenderà il posto di Maurizio Mosca in un Appello che diventerà "Club del martedi", cercando di trasmettere riflessioni a voce non troppo alta piuttosto che ululati. Con i toni di voce De Luca ci sa fare. Sul soft e sulla correttezza di informazione ha costruito la propria buona immagine. Quarantadue anni d'età, a venti non gli è più bastato essere un decente portiere di calcio, un promettente prima base di baseball, un discreto tennista fissato di serve and volley e ha cominciato a seguire lo sport da giornalista. A ventisei l'approdo alla mitica Via del Babuino 9. Avendo sempre voglia di andare avanti, senza rinunciare alle buone maniere. "Tutto il basket minuto per minuto" l'idea vincente. Poi la "fuga": tutte le Olimpiadi, tutti i mondiali di calcio, la responsabilità del Gr1 Sport, i commenti ben orientati sui fatti del giorno già alle sette del mattino, il trasferimento dalla pallacanestro al calcio al posto di Bortoluzzi per la colonna sonora domenicale più amata dagli italiani. E ora l'altra fuga. Come è stato? De Luca cita John Lennon: "La vita è quello che ti succede mentre stai facendo altri progetti...". La telefonata il giorno dopo la "partita del cuore", quella di beneficenza all'Olimpico tra attori.cantanti e giornalisti. Fece da telecronista con De Laurentis, ma non fu una performance da colpo di fulmine. "Tanto più che andammo in prima serata solo 48 ore dopo - sottolinea - e non è stato certo Berlusconi a chiamarmi, così come non è vero che sono andato nella sua villa di Arcore a firmare il contratto". Berlusconi lo ha conosciuto nel novembre '88, quando per vedere in bassa frequenza un Pescara-Milan il presidente rossonero chiese ospitalità alla sede Rai di Milano e De Luca colse al volo l'occasione per fare uno strappo alla regola e farlo intervenire a "Tutto il calcio minuto per minuto". Tra offerta e firma un mesetto. La Rai non si lascia a cuor leggero, specie se qualcuno ti propone di metterti all'occhiello il fiore della Domenica Sportiva. Che faranno in Rai? Ieri lo hanno salutato, gli hanno augurato un sincero in bocca al lupo e hanno cominciato a fare i conti con le chiacchiere dell'avvicendamento, specie per Tutto il calcio. Si pescherà nel vivaio. Tra i giovani o i meno giovani. Provenzali? Coppola? Gentili? Cucchi? Sono i nomi che corrono. O prender tempo affidandosi a Mario Giobbe, senza rischiare e senza sguarnirsi sui campi, cancellando la regola che direttori e vicedirettori della Tgs devono restare dietro le quinte? Un mese per decidere e con un'Olimpiade di mezzo.
Massimo Fabbricini
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